FRA LE DUE GUERRE
La scuola fascista non era una scuola vigilata, ma si immedesimava nel fascismo stesso.
Negli anni precedenti era presente un "insegnamento sbagliato" che non badava al rendimento educativo-etico-politico. Intorno agli anni venti nella propaganda rivoluzionaria non affiorava uno speciale problema scolastico:
bastava ricostruire ciò che c'era stato fino ad allora; in pratica erano gli insegnanti a modificare il piano di studi. La riforma Gentile del 1923 era veramente fascista? Il dubbio portava a un delitto di leso fascismo; le critiche alla riforma, quindi, mettevano in evidenza i presunti difetti tecnici. Anche il Duce, per non violare la legge, sosteneva che era la più fascista delle riforme per l'organicità, la compiutezza, la rapidità, l'intransigenza e la stessa durezza; ma si sentiva spesso il grido: bisogna fascistizzare la scuola. La vera riforma si formò con gli anni.
Prendendo in considerazione il nostro istituto dobbiamo ricordare che proprio nell'anno della riforma (1923) veniva intitolato alla memoria di Gian Domenico Romagnosi. Nell'anno scolastico 1932-33 i vari corsi vengono raggruppati in "Ragionieri Commerciali" e "Geometri.